
Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato.
50° sito UNESCO italiano Patrimonio Mondiale dell’Umanità
Primo paesaggio culturale vitivinicolo italiano
Panorami suggestivi, deliziose case sparse su una collina che il succedersi delle stagioni accarezza esaltandone i colori. Cenni di storia che emergono fieri e, in posizione dominante alla cima del paese, una chiesa del 1761 con i suoi affreschi di pregevole qualità e quel che rimane del castello, testimone e attore delle guerre che hanno tormentato il Monferrato nel ‘600: questa è Ottiglio. Le case a grappolo, disposte ad anfiteatro secondo le curve del terreno, fanno cerchio e si dispongono intorno al nucleo centrale, lungo le strette e ripide stradine che salgono fino in cima al paese e si affacciano verso l’esterno guardando il magnifico panorama rurale collinare. E poi c’è Moleto, la più bella frazione del paese, insediamento antico databile intorno all’anno Mille, con le misteriose Grotte dei Saraceni dove per molti anni gli abitanti del luogo trascorsero i momenti liberi dal lavoro scavando alla ricerca del presunto Tesoro dei Saraceni. Tesoro che mai nessuno ha trovato forse perché protetto, come vuole la leggenda, dalla maga Alcina che in questo contesto pieno di misteri, luci ed ombre, si narra compaia ancora nella valle in alcuni periodi dell’anno.
Siamo nel Monferrato un territorio che coincide oggi con quello delle provincie di Alessandria e Asti ma che in passato si estendeva ad includere Alba, le Langhe, il Basso Canavese, l’Oltrepò vercellese e il confine con la Liguria. Un territorio che nella sua lunga storia si dimostra una entità composita e mutevole che più che per l’identità territoriale, cui mancano confini geografici naturali certi, si caratterizza per il complesso consolidarsi di una identità storica e culturale dei territori oggetto della giurisdizione del Marchesato prima e Ducato poi rispettivamente degli Aleramici, dei Paleologi, dei Gonzaga e quindi del Principato inglobato nel Piemonte Sabaudo.